Ambiente, progetto Sharesalmo: salvaguardia dei pesci d’acqua dolce autoctoni

L’ambiente che ci circonda è lo spettacolare scenario che fa da cornice alle nostre attività sportive. Dobbiamo quindi impegnarci tutti per la sua cura e salvaguardia e naturalmente dobbiamo essere dalla parte di chi propone e attua progetti (seri) di tutela che permetteranno a noi e a chi verrà dopo di noi di “godere” di queste bellezze.

Tra i recenti dedicati alla tutela della fauna vogliamo segnalare il progetto interregionale Sharesalmo: parliamo di un’iniziativa finanziata dal fondo europeo Interreg Italia-Svizzera, che è nato grazie alla volontà condivisa di otto partner (il Parco Lombardo della Valle del Ticino, CNR-IRSA di Pallanza (VB), dall’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, dalla società GRAIA Srl, ente privato di ricerca, dalla Società Valsesiana Pescatori Sportivi e dal GAL Terre del Sesia, ente di promozione del territorio, Cantone Ticino e il Cantone Grigioni) con l’obiettivo di rafforzare l’unicità e la varietà dei propri territori attraverso la valorizzazione di un patrimonio fortemente tipico e comune: quello ittico, nello specifico dei Salmonidi nativi.

Riconoscendo proprio nei Salmonidi endemici e sub-endemici (quali Temolo, Trota Marmorata e Trota Lacustre) una preziosa risorsa naturale, culturale e turistica, il progetto ha promosso in questi anni una serie di interventi diretti sulle specie, incentivandone il ripopolamento e la salvaguardia da specie invasive.

Per citarne alcuni interventi ambientali e faunistici, è stata creata la prima piattaforma transfrontaliera di monitoraggio delle migrazioni di Salmonidi a scala di bacino; sono stati costruiti passaggi per pesci sul fiume Sesia; sono stati installati dei dispositivi di tracciamento per monitorare spostamenti e abitudini delle diverse tipologie di pesce, al fine di ottimizzarne il ripopolamento.

In particolare, il progetto ha interessato una regione particolarmente vasta che comprende l’intero bacino del fiume Ticino (e dunque quattro grandi laghi prealpini, Ceresio, Verbano, Lario e Orta), altri fiumi come Moesa, Maggia, Tresa e Toce, e la vicina Valsesia: un’area importante, che va ben oltre i confini territoriali e si colloca all’interno di un fitto reticolo fluviale a cavallo tra Italia e Svizzera.

Ma oltre alle azioni dirette finalizzate alla salvaguardia delle specie ittiche, Sharesalmo ha comportato anche operazioni a livello sociale, così come varie attività di promozione turistica sostenibile e campagne di sensibilizzazione verso la popolazione locale. Sono state infatti coinvolte anche le scuole, per far scoprire più da vicino alle giovani generazioni l’ambiente che le circonda, e si è data una forte spinta a nuove forme di turismo sostenibile.

In quest’ottica, grazie anche ai recenti finanziamenti Interreg Italia-Svizzera, è stato sviluppato “Sharesalmo IV avviso”, un vero e proprio nuovo progetto che si concluderà il 20 dicembre 2023 atto a capitalizzare, ampliare e condividere con il pubblico i risultati del progetto Sharesalmo e dei vari interventi effettuati.

Anche in questo caso, le attività riguardano la valorizzazione del patrimonio naturale, rappresentato dalla fauna ittica autoctona e il turismo responsabile. In particolare, le attività in corso mettono a sistema le informazioni, le infrastrutture e le buone pratiche già sviluppate in Sharesalmo in campo di conservazione dei Salmonidi autoctoni, coinvolgendo aree ancora non indagate e trasferendo l’esperienza, le pratiche e i metodi ad altre specie ittiche: i Ciprinidi. Infine, parte degli sforzi progettuali viene dedicata al rafforzamento del network che si occupa della valorizzazione culturale e turistica dell’area di progetto: per questo motivo, continuano le attività didattiche e gli eventi che coinvolgono la cittadinanza.

Per maggiori informazioni e per rimanere aggiornati su tutti gli sviluppi, si può fare riferimento al sito www.sharesalmo.it

Alcuni dati sul progetto Sharesalmo

  • sono state marcate circa 180 trote tramite biotelemetria con tag acustici, una tecnica innovativa per l’Italia, in cui i pesci vengono marcati da uno “spaghetto” segnalatore per limitarne le catture e individuare facilmente la posizione del pesce nel corso del tempo.
  • Sono stati marcati con PIT-tag (Transponder Passivi Integrati, sistema che si colloca all’interno del pesce) 6.000 esemplari dall’area di progetto, di cui circa 5.000 provenienti da impianti di allevamento.
  • Presso l’incubatoio ittico di Valmorea sono state marcate circa 180.000 larve di trote con una sostanza atossica, l’alizarina, che si fissa nell’osso dell’orecchio interno. Queste larve sono poi state rilasciate nel Lago di Como, per verificare il successo delle attività di ripopolamento.
  • Da ottobre 2019 a maggio 2022, sono stati monitorati 4 passaggi per pesci (Panperduto, Porto della Torre, Creva e Lavena Ponte Tresa) con un sistema di telecamere attive 24/7.
  • Parallelamente, due interventi infrastrutturali hanno permesso di ricreare la continuità fluviale in una sezione del Fiume Sesia di circa 40 km, nelle località Baraggia e Baraggiolo, che si aggiungono alla costruzione di altrettanti passaggi per pesci in prossimità di Varallo Sesia.

Infine, una serie di attività tecniche è stata dedicata allo studio delle aree di riproduzione attuali e potenziali del pesce Siluro nei laghi Ceresio, Verbano e Lario ed alla sperimentazione di tecniche di contenimento del Siluro, (elettropesca, reti branchiali e palamito), che hanno portato alla rimozione di oltre 200 quintali (pari a oltre 2500 individui).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *